A Trastevere la “festa” inizia presto. Non ci sono orari né schemi preconfezionati. L'unica costanza richiama il “claim” per attrarre soprattutto i turisti. E nello stretto ma sempre vivace Vicolo del cinque non si può non soffermarsi a leggere la “folle” offerta: «Take away drinks for 5 euro only», «Drink d’asporto a soli cinque euro». Non importa che sia una birra o un mojito o un bicchiere di vino: il cameriere rassicura: «Quello che vuoi, va bene tutto». E tutto si ordina, a seconda dell'orario c'è da aspettare o meno, dipende dalla folla ma se ci si stanca basta percorrere qualche metro e fermarsi davanti a un altro locale. Il prezzo è lo stesso, il servizio pure. La consumazione garantita e si continua a camminare. Perché su questo nulla da eccepire: camminare per i vicoli della Capitale, soprattutto in primavera e soprattutto quando si ha del tempo, ha tutto un altro sapore.
Il fenomeno
È proprio in questo Rione dove la movida ha contribuito a modificare l’assetto del quartiere – sempre meno famiglie sempre più bed&breakfast e locali che, per puro caso per carità, cambiano insegne e assetti societari come si cambiano le federe ai cuscini – bar e bistrot hanno trovato il guadagno facile e sicuro.
Le altre zone
Trastevere non è l'unico quartiere in cui in fenomeno della vendita da asporto dilaga. Campo de’ Fiori e le zone limitrofe ma anche Monti, sconfinando poi a San Lorenzo, Pigneto dove purtroppo negli ultimi mesi si sono registrati anche pericolose aggressioni firmate da minorenni armati di formici o coltelli, Ponte Milvio. Nessuna delle zone considerate aree di “movida” è esente dal fenomeno. E l’estate non è ancora iniziata.